Le cause della guerra sono complesse e si perdono nella storia dell’Uganda. All’inizio il conflitto nasce da una ribellione dell’etnia Acholi contro il governo centrale di Kampala, accusato di mantenere il Nord del Paese nel sottosviluppo, fino dal tempo degli Inglesi. Su questa causa politica, sociale ed economica si sono poi innescate altre componenti di natura etnica e religiosa, complicate da una lunga catena di vendette, di ritorsioni e di odi tribali.
Oggi i ribelli dell’LRA (Lord Resistance Army) non hanno nessun progetto politico da portare avanti. Lottano solo per la sopravvivenza perché hanno paura di venire allo scoperto per tutte le atrocità commesse e vogliono mantenere questo stile di vita.
Il governo ugandese può trarre dei benefici da questa guerra, che rappresenta un modo di indebolire la parte nord del paese, sempre politicamente contraria all'attuale presidente Museveni; inoltre in passato questa permetteva di coprire e nascondere l'aiuto militare che l'Uganda forniva ai ribelli di John Garang e al Sudan People's Liberation Army (Esercito di liberazione popolare sudanese, SPLA) contro il governo di Kartoum, il quale a sua volta sosteneva i ribelli dell’LRA contro il governo di Kampala. Ora, l’accordo siglato tra governo sudanese e SPLA ha molto indebolito l’azione dell’LRA, ma non cessano gli attacchi alla popolazione civile.
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Antonella Ninci
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